Io sono Ra. Vi saluto nell’amore e nella luce nell’Uno Infinito Creatore. Adesso stiamo comunicando.

Ho una domanda sul bilanciamento. È piuttosto lunga, e la copierò direttamente nel libro così com’è. Se puoi risponderla senza che la legga, ci risparmierebbe tempo, altrimenti la leggerò.

Io sono Ra. Noi comprendiamo il tuo desiderio di preservare la tua opportunità. Tuttavia, sarebbe bene avere un sunto della domanda. Perché se rispondiamo ad una domanda richiesta mentalmente, questa domanda non sarà pubblicata. Se desideri che questa risposta sia per uso esclusivamente privato, procederemo.

La leggerò semplicemente in modo molto rapido, la domanda, allora.

Farò un’affermazione e ti chiederò di fare un commento sul suo grado di accuratezza. Sto ipotizzando che l’entità equilibrata non venga influenzata verso emozioni positive o negative da alcuna situazione con la quale si possa confrontare. Rimanendo impassibile in ogni situazione, l’entità bilanciata può discernere chiaramente le reazioni appropriate e necessarie in armonia con la Legge dell’Uno per ogni situazione.

Moltissime entità sul nostro pianeta si trovano inconsciamente catturate in ogni situazione emozionale con cui vengono a contatto a seconda delle loro tendenze personali ed uniche. E, a causa di queste tendenze, sono incapaci di vedere chiaramente le opportunità di insegnamento/apprendimento e la reazione appropriata ad ogni situazione emozionale e devono, pertanto, tramite un processo di grande esperimentazione, di errore e del perdurante dolore che ne consegue, ripetere tali situazioni molte, molte volte fino a quando diventano consciamente consapevoli del bisogno di bilanciare i loro centri di energia e quindi le loro reazioni ed i loro comportamenti.

Una volta che una persona diventa consapevolmente conscia del bisogno di bilanciare i propri centri di energia e le proprie reazioni, il passo successivo è quello di permettere alle reazioni positive o negative appropriate alle situazioni emozionali di fluire dolcemente attraverso il proprio essere senza trattenere alcuna colorazione emozionale dopo che questa è stata osservata consciamente e che le è stato permesso di fluire attraverso l’essere. E sto ipotizzando che questa abilità di osservare consciamente l’energia caricata positivamente o negativamente attraverso l’essere possa essere migliorata con la pratica degli esercizi di bilanciamento che ci hai dato, ed il risultato del bilanciamento che viene raggiunto dall’entità gli permetterebbe di rimanere impassibile e non distorto relativamente alla Legge dell’Uno in qualsiasi situazione, proprio come chi guarda in modo obiettivo un film alla televisione.

È corretto questo?

Io sono Ra. Questa è un’applicazione scorretta del bilanciamento di cui abbiamo parlato. 1 L’esercizio di sperimentare dapprima i sentimenti e di trovare poi consciamente le loro antitesi all’interno dell’essere ha come obiettivo non un tranquillo flusso dei sentimenti, sia positivi sia negativi, rimanendo incondizionati, ma piuttosto di divenire incondizionati. Questo è un risultato più semplice e richiede molta pratica, potremmo dire.

Il catalizzatore dell’esperienza opera affinché avvengano gli apprendimenti/ insegnamenti di questa densità. Tuttavia, se nell’essere è visibile una qualsiasi reazione, anche se semplicemente osservata, l’entità sta ancora utilizzando il catalizzatore per apprendere/insegnare. Il risultato finale è che il catalizzatore non sia più necessario. Di conseguenza questa densità non sarà più necessaria.

Non si tratta di indifferenza o obiettività, ma di compassione ben sintonizzata e di amore che vede tutte le cose come amore. Questa visione non suscita alcuna risposta dovuta a reazioni catalitiche. Così l’entità è ora in grado di divenire co-Creatore di avvenimenti esperienziali. Questo è l’equilibrio più vero.

Proverò a fare un’analogia.

Se un animale, diciamo un toro in un recinto, ti attacca perché sei entrato nel suo recinto, ti levi rapidamente dalla sua traiettoria, ma non te la prendi con lui. Oppure, non hai una grande reazione emozionale se non quella di paura che ti avrebbe potuto fare del male.

Tuttavia, se incontri un altro sé nel suo territorio e lui ti attacca, la tua reazione sarà di natura più emozionale creando risposte corporee fisiche. È corretto presumere che se la tua razione, sia nei confronti dell’animale sia nei confronti dell’altro-sé, sia di vederli entrambi come il Creatore, e di amarli entrambi, e di comprendere che la loro azione nell’attaccarti sia dettata dal loro libero arbitrio, allora hai bilanciato te stesso in modo corretto in quest’area? È corretto questo?

Io sono Ra. Questo fondamentalmente è corretto. Tuttavia, l’entità bilanciata vedrà nell’apparente attacco di un altro-sé le cause di questa azione che sono, in molti casi, di natura più complessa di quella dell’attacco del toro di seconda densità, secondo il tuo esempio. Quindi questa entità bilanciata sarebbe aperta a molte più opportunità di servizio all’altro-sé di terza densità.

Un’entità perfettamente bilanciata avvertirebbe qualche reazione emozionale nell’essere attaccata da un altro-sé?

Io sono Ra. Questo è corretto. La reazione è l’amore.

Nell’illusione che stiamo vivendo noi oggi è difficile mantenere questo tipo di reazione, soprattutto se l’attacco dell’entità ha come esito il dolore fisico, ma presumo che questa reazione dovrebbe essere mantenuta anche attraverso la perdita fisica della vita o l’estremo dolore. È corretto questo?

Io sono Ra. Questo è corretto ed inoltre è di grande o principale importanza per comprendere, diciamo, il principio del bilanciamento. Il bilanciamento non è indifferenza ma piuttosto un osservatore non accecato da alcun sentimento di separazione ma piuttosto pienamente permeato d’amore.

Nell’ultima sessione hai fatto l’affermazione che, “Noi (cioè Ra) abbiamo impiegato molto tempo/spazio in quinta densità per bilanciare l’intensa compassione che avevamo ottenuto in quarta densità.” Puoi approfondire questo concetto rispetto a quanto abbiamo appena discusso?

Io sono Ra. La quarta densità, come abbiamo detto, abbonda di compassione. Questa compassione è follia se osservata attraverso gli occhi della saggezza. È la salvezza della terza densità ma crea una disparità nell’equilibrio finale dell’entità.

Così noi, come complesso di memoria sociale di quarta densità, avevamo una tendenza verso la compassione addirittura fino al martirio per aiutare gli altri-sé. Quando è stato raggiunto il raccolto di quinta densità abbiamo scoperto che in questo livello vibratorio si potevano vedere dei difetti nell’efficacia di tale compassione ininterrotta. Abbiamo impiegato molto tempo/spazio nella contemplazione di quei modi del Creatore che permeano l’amore con la saggezza.

Vorrei provare a fare un’analogia di questo per la terza densità.

Molte entità qui provano grande compassione nell’alleviare i problemi fisici di altri-sé di terza densità occupandosi di loro in molti modi, portando loro cibo se c’è fame– come c’è ora nelle nazioni africane– portando loro medicine se ritengono che essi necessitino di essere curati medicalmente, e di essere estremamente altruisti in tutti questi servizi.

Questo sta creando una polarizzazione, o una vibrazione, che è in armonia con il raggio verde o quarta densità. Tuttavia, non è bilanciato con la comprensione di quinta densità che queste entità stanno sperimentando un catalizzatore, e che un’amministrazione più equilibrata dei loro bisogni sarebbe quella di fornir loro l’insegnamento necessario a raggiungere lo stato di consapevolezza di quarta densità anziché soddisfare i loro bisogni fisici in questa epoca. È corretto questo?

Io sono Ra. Questo non è corretto. Per un complesso mente/corpo/spirito che sta morendo di fame, la reazione adeguata è nutrire il corpo. Da questo si possono fare delle deduzioni.

D’altro canto, tuttavia, è corretta la tua supposizione che la reazione del raggio verde non è raffinata quanto quella che è stata imbevuta di saggezza. Questa saggezza permette all’entità di apprezzare i propri contributi alla coscienza planetaria tramite la qualità del proprio essere, senza tenere conto dell’attività o del comportamento che si aspetta dei risultati su piani visibili.

Allora perché, in quest’epoca, abbiamo il grave problema della fame, generalmente in Africa? C’è… c’è qualche ragione metafisica per questo, o è una cosa puramente casuale?

Io sono Ra. La tua supposizione precedente era corretta riguardo all’azione catalitica della fame e dalla cattiva salute. Tuttavia, rientra nel libero arbitrio di un’entità rispondere a queste traversie degli altri-sé, e l’offerta degli alimenti e delle sostanze necessarie è una risposta appropriata all’interno della struttura dei vostri apprendimenti/insegnamenti di quest’epoca, che prevede un crescente senso di amore e di servizio verso gli altri-sé.

Qual è la differenza, in termini di attivazione del centro di energia, fra una persona che reprime reazioni emotivamente cariche a situazioni emotivamente cariche e la persona che è bilanciata e, di conseguenza, veramente non condizionata da situazioni emotivamente cariche?

Io sono Ra. Questa domanda contiene un presupposto non corretto. Per l’entità veramente bilanciata nessuna situazione sarebbe emotivamente carica. Una volta compreso questo, possiamo dire quanto segue:

La repressione di emozioni depolarizza l’entità fino al punto che essa poi sceglie di non utilizzare l’azione catalitica dello spazio/tempo presente in modo spontaneo, smorzando così i centri di energia. Tuttavia, vi è una certa polarizzazione verso il positivo se la causa di questa repressione è la considerazione per gli altri-sé.

L’entità che ha lavorato abbastanza a lungo con il catalizzatore da essere in grado di percepire il catalizzatore ma non trova necessario esprimere delle reazioni non è ancora bilanciata ma non soffre di alcuna depolarizzazione grazie alla trasparenza del suo continuum esperienziale. Dunque, il graduale aumento della capacità di osservare le reazioni di qualcuno e di conoscere il sé porterà il sé sempre più vicino ad un reale bilanciamento. È richiesta e suggerita pazienza, poiché il catalizzatore è intenso sul vostro piano, ed il suo utilizzo deve essere apprezzato per un consistente periodo di apprendimento/ insegnamento.

Come può una persona sapere se non è condizionata da una situazione emotivamente carica, o se sta reprimendo il flusso di emozioni, oppure se è in equilibrio e veramente incondizionata?

Io sono Ra. Abbiamo già parlato di questo punto. Quindi, possiamo dire brevemente che per l’entità bilanciata nessuna situazione ha una carica emotiva ma è semplicemente una situazione come un’altra in cui l’entità può vedere o non vedere un’opportunità per essere di servizio. Più un’entità si avvicina a questa attitudine, più è vicina all’equilibrio.

Puoi notare che non è nostra raccomandazione reprimere o sopprimere le reazioni al catalizzatore, a meno che tali reazioni costituiscano un ostacolo non consono alla Legge dell’Uno verso un altro-sé. È molto, molto meglio permettere all’esperienza di esprimersi affinché l’entità possa poi fare un uso più pieno di questo catalizzatore.

Come può un individuo valutare quali centri di energia all’interno del proprio essere siano attivati e non abbiano immediato bisogno di ulteriore attenzione, e quali centri di energia non siano attivati e necessitino di un’attenzione immediata?

Io sono Ra. I pensieri di un’entità, i suoi sentimenti o le sue emozioni, e, in misura minore di tutti, il suo comportamento sono gli indicatori dell’insegnamento/apprendimento del sé da parte del sé. Nell’analisi delle esperienze di un ciclo diurno di qualcuno un’entità può valutare quelli che considera pensieri, comportamenti, sentimenti ed emozioni inappropriati.

Esaminando queste attività inappropriate dei complessi di mente, di corpo e di spirito, l’entità può poi collocare queste distorsioni nel raggio vibrazionale adeguato e quindi capire dove sia necessario operare.

Nell’ultima sessione hai detto che, “Il sé, qualora consapevole ad un livello sufficientemente alto dei funzionamenti del catalizzatore del digiuno, e delle tecniche di programmazione, può, attraverso la concentrazione della volontà e la facoltà della sola fede, determinare la riprogrammazione senza l’analogia del digiuno, della dieta o di altre analoghe discipline del complesso corporeo.”

Quali sono le tecniche di programmazione che utilizza il Sé Superiore per assicurarsi che le lezioni desiderate vengano imparate, o almeno tentate dal sé di terza densità nel nostro laboratorio incarnativo di terza densità?

Io sono Ra. Non vi è che una sola tecnica per questa crescita, o nutrimento della volontà e della fede, ed è la focalizzazione dell’attenzione. L’ampiezza dell’attenzione di quelli che voi chiamate bambini viene considerata stretta. L’ampiezza dell’attenzione spirituale di gran parte della vostra gente è quella di un bambino. Quindi è una questione di desiderare di divenire capaci di raccogliere l’attenzione e mantenerla sulla programmazione desiderata.

Questo, se perdurante, rafforza la volontà. L’intera attività può avere luogo solamente quando esiste la fede che un risultato di questa disciplina sia possibile.

Puoi menzionare alcuni esercizi per aiutare ad aumentare questa ampiezza di attenzione?

Io sono Ra. Questi esercizi sono comuni fra le molte tradizioni mistiche delle vostre entità. La visualizzazione di una forma e di un colore che sia di qualità ispiratrice personale per chi medita è il cuore di quelli che voi chiamereste aspetti religiosi di questo genere di visualizzazione.

La visualizzazione di semplici forme e colori che non hanno alcuna qualità ispiratrice innata per l’entità forma la base per quelle che voi potreste definire tradizioni magiche.

Che si immagini una rosa o un cerchio non è importante. Tuttavia, si consiglia di scegliere uno o l’altro cammino verso la visualizzazione allo scopo di esercitare questa facoltà. Questo è dovuto all’attenta disposizione di forme e colori che sono stati descritti come visualizzazioni da coloro che sono immersi nelle tradizioni magiche.

Da giovane sono stato addestrato alle scienze ingegneristiche che comprendono la necessità della visualizzazione tridimensionale per i processi progettuali. Questo potrebbe essere utile come base per il tipo di visualizzazione di cui stai parlando, o non avrebbe alcun valore?

Io sono Ra. Per te, intervistatore, questa esperienza è stata preziosa. Per un’entità meno sensibilizzata non produrrebbe l’appropriato incremento di energia di concentrazione.

Quindi l’entità meno sensibilizzata dovrebbe usare– Cosa dovrebbe usare per l’energia appropriata?

Io sono Ra. Nell’individuo meno sensibilizzato è appropriata una scelta di immagini personalmente ispiratrici, sia questa ispirazione sia una rosa, che è di perfetta bellezza, la croce che è il sacrificio perfetto, il Buddha che è l’Essere-Totale nell’Uno, o qualunque altra cosa possa ispirare l’individuo.

Io ho avuto un’esperienza in meditazione (di cui ho parlato in precedenza), 2 che è stata molto profonda, approssimativamente 20 anni fa, poco meno. Quali discipline sarebbero le più applicabili per ricreare questa situazione e questo tipo di esperienza?

Io sono Ra. Le tue esperienze sarebbero avvicinate meglio dalla posizione magica cerimoniale. Tuttavia, l’errante o l’adepto avrà un potenziale molto maggiore per questo tipo di esperienza che, come tu hai senza dubbio analizzato in questo il caso, è un’esperienza di natura archetipica, un’esperienza che appartiene alle radici della coscienza cosmica.

È stata in qualche modo correlata all’Alba Dorata nel cerimoniale magico?

Io sono Ra. La relazione è stata la congruenza.

Quindi nel tentativo di riprodurre questa esperienza farei meglio a seguire le pratiche dell’Ordine dell’Alba Dorata nel riprodurla?

Io sono Ra. Tentare di riprodurre un’esperienza iniziatica significa muoversi, dovremmo dire, all’indietro. Tuttavia, la pratica di questa forma di servizio agli altri è appropriata nel tuo caso, lavorando con i tuoi associati. Non è bene per le entità positivamente polarizzate lavorare singolarmente. Le ragioni di questo sono ovvie.

Quindi questa esperienza è stata una forma di iniziazione? È corretto questo?

Io sono Ra. Si.

Grazie. Utilizzando la relazione di insegnamento/ apprendimento di un genitore con suo figlio, che tipo di azioni dimostrerebbe l’attivazione di ciascun centro di energia in sequenza dal rosso al viola?

Io sono Ra. Questa dovrà essere l’ultima domanda completa per questa seduta.

L’entità, bambino o adulto, come lo definite voi, non è uno strumento da suonare. Lo strumento appropriato per l’insegnamento/apprendimento del genitore al figlio è essere di cuore aperto per il genitore e la totale accettazione dell’essere per il bambino. Questo comprenderà qualsivoglia materiale l’entità bambina abbia portato nell’esperienza di vita in questo piano.

In questa relazione ci sono due cose particolarmente importanti oltre alla fondamentale accettazione del bambino da parte del genitore.

Prima cosa, l’esperienza di qualunque mezzo il genitore utilizzi per adorare e rendere grazie all’Uno Infinito Creatore dovrebbe, se possibile, essere condivisa con l’entità bambino su base giornaliera, come direste voi.

Seconda cosa, la compassione del genitore verso il figlio può essere ben temprata dalla comprensione che l’entità bambino apprenderà le tendenze del servizio agli altri o del servizio al sé dall’altro-sé genitore. Questa è la ragione per cui nell’insegnamento/apprendimento una certa disciplina sia appropriata. Questo non si applica all’attivazione di nessuno dei centri di energia, poiché ogni entità è unica, ed ogni relazione con sé e con l’altro-sé è doppiamente unica. Per questa ragione le linee guida offerte sono solo generali.

C’è qualche breve domanda prima che lasciamo questo strumento?

Se non è breve abbastanza, non ti preoccupare di rispondere. Ma prima, mi stavo chiedendo se certe parti vengano sempre rimosse– le stesse parti rimosse– nelle mutilazioni di bestiame, e se questo è correlato ai centri di energia, e perché queste parti, queste parti in particolare, siano rimosse. Ma se è una risposta troppo lunga, chiederò se c’è qualcosa che possiamo fare per mettere lo strumento più comodo o per migliorare il contatto?

Io sono Ra. Sarebbe bene rispondere alla domanda in un’altra seduta. Lo strumento sta bene.

Io sono Ra. Vi lascio, amici miei, nell’amore e nella luce dell’Infinito Creatore. Andate avanti, quindi, a rallegrarvi nella forza e nella pace dell’Uno Infinito Creatore. Adonai.


  1. Discusso in #5.2

  2. In #34.3