Io sono Ra. Vi saluto, amici miei, nell’amore e nella luce dell’Uno Infinito Creatore. Adesso stiamo comunicando.

Potresti darmi innanzitutto la condizione dello strumento?

Io sono Ra. È come enunciata in precedenza.

C’è qualcosa cosa che potremmo fare che non stiamo facendo– a parte eliminare il contatto– per aumentare l’energia fisica dello strumento?

Io sono Ra. C’è la possibilità/probabilità che il mulinare dell’acqua con la spina dorsale eretta alteri un po’ la distorsione verso quello che voi definite dolore che quest’entità sperimenta a livello continuo nella regione dorsale. Questo, a sua volta, potrebbe aiutare in una certa misura nelle distorsioni verso l’aumento dell’energia fisica.

Jim ha una domanda personale che non sarà pubblicata. 1 Lui chiede: “Pare che il mio lavoro di bilanciamento sia scivolato da aspetti più periferici come pazienza/impazienza, all’imparare ad aprirmi all’amore incondizionato, all’accettare me stesso come intero e perfetto, e poi all’accettare me stesso come il Creatore. Se questo fosse il normale progresso della focalizzazione del bilanciamento, non sarebbe più efficiente, una volta scoperto, che una persona lavorasse sull’accettazione del sé come Creatore piuttosto che lavorare perifericamente sui risultati secondari e terziari del non accettare il sé?”

Io sono Ra. Il termine efficienza ha connotazioni fuorvianti. Nel contesto del compiere lavoro nelle discipline della personalità, al fine di essere di maggiore efficienza nella cruciale accettazione del sé, è dapprima piuttosto necessario conoscere le distorsioni del sé che l’entità sta accettando. Ogni pensiero e azione deve poi necessariamente essere vagliato per il preciso fondamento delle distorsioni di ogni reazione. Questo processo dovrà condurre al compito più cruciale dell’accettazione. Tuttavia, l’architrave deve essere in posizione prima che la struttura venga costruita.

Grazie. Mi piacerebbe considerare la condizione all’epoca, o nella posizione, si potrebbe dire– se tempo è una brutta parola– appena prima dell’inizio di quest’ottava di esperienza. Suppongo che, appena prima dell’inizio di questa ottava, l’infinito intelligente avesse creato e già sperimentato una o più ottave precedenti. È corretto questo?

Io sono Ra. Supponi correttamente. Tuttavia, la frase si potrebbe leggerebbe in modo più chiarificatore: l’infinito intelligente aveva sperimentato ottave precedenti.

Ra ha una qualche conoscenza del numero di ottave precedenti; se sì, quante?

Io sono Ra. Per quanto ne siamo consapevoli noi siamo in una creazione infinita. Non v’è conteggio.

È quello che pensavo che avresti potuto dire. È corretto supporre che all’inizio di questa ottava, fuori da quello che io chiamerei un vuoto di spazio, sono apparsi e sono cresciuti simultaneamente in forma di spirale i semi di un numero infinito di sistemi galattici come la Galassia Via Lattea?

Io sono Ra. Ci sono un paio di aree di potenziale confusione. Innanzitutto, lasciaci dire che il concetto di base è ragionevolmente ben espresso.

Ora chiariamo la confusione. La natura della vera simultaneità è tale che, effettivamente, tutto è simultaneo. Tuttavia, nei nostri modi di percepire forse si potrebbe più propriamente vedere il seminato della creazione come quello di una crescita dal centro o dal cuore verso l’esterno.

La seconda confusione sta nel termine “vuoto.” Vi sostituiremmo il termine, “plenum.” 2

Quindi, se stessi osservando l’inizio dell’ottava a quell’epoca attraverso un telescopio, diciamo da questa posizione, vedrei apparire il centro di molte, molte galassie ed ognuna di esse poi si espanderebbe verso l’esterno in una condizione spiroidale nel corso di quelli che noi considereremmo miliardi di anni? Ma le spirali si espanderebbero verso l’esterno in quella che io considererei approssimativamente la medesima velocità, così che tutte queste galassie inizino con la prima particella di luce nello stesso momento e poi si espandano grosso modo alla stessa velocità di espansione? È corretto questo?

Io sono Ra. La domanda ha elementi confusi C’è un centro dell’infinito. Da questo centro tutto si espande. Pertanto, ci sono centri nella creazione, nelle galassie, nei sistemi stellari, nei sistemi planetari e nella coscienza. In ognuno dei casi si può osservare la crescita dal centro verso l’esterno. Dunque, si può vedere come la tua domanda abbia un concetto iper-generico.

Considerando solo la nostra Galassia Via Lattea: ai suoi inizi, suppongo che il primo… il primo avvenimento che potremmo trovare con il nostro apparato fisico è stato… il primo avvenimento è stato la comparsa di una stella della natura del nostro sole?

Io sono Ra. Nel caso dei sistemi galattici la prima manifestazione del Logos è un agglomerato di sistemi centrali che generano le energie vorticose verso l’esterno le quali, a loro volta, producono ulteriori centri di energia per il Logos, ovvero quelle che voi definireste stelle.

Queste creazioni centrali originali sono un agglomerato di quelle che noi chiamiamo stelle, quindi?

Io sono Ra. Questo è corretto. Tuttavia, il più vicino, diciamo, è la stella all’inizio della manifestazione del Logos, più essa è partecipe dell’Uno Pensiero Originale.

Perché questa partecipazione al Pensiero Originale ha un gradiente radiale verso l’esterno? Questo è il modo in cui intendo la tua affermazione.

Io sono Ra. Questo è il piano dell’Uno Infinito Creatore. L’Uno Pensiero Originale è il raccolto di tutte le precedenti, se vuoi usare questo termine, esperienze del Creatore da parte del Creatore.

Quando Egli decide di conoscere sé stesso, Egli genera Sé Stesso, in tale plenum, ricolmo della gloria e della forza dell’Uno Infinito Creatore, che si manifesta alle vostre percezioni come spazio o spazio esterno. Ogni generazione di questa conoscenza genera una conoscenza che ha la capacità, attraverso il libero arbitrio, di scegliere metodi per conoscere Sé Stesso.

Pertanto, gradualmente, passo dopo passo, il Creatore diviene ciò che può conoscere Sé Stesso, e le porzioni del Creatore partecipano meno puramente alla forza della parola o del pensiero originale. È così allo scopo di raffinare l’Uno Pensiero Originale. Il Creatore propriamente non crea tanto quanto sperimenta Sé Stesso.

Qual era la forma, la condizione, o l’esperienza della prima suddivisione della coscienza che è avvenuta all’inizio di questa ottava, all’inizio di questa esperienza galattica?

Io sono Ra. Tocchiamo del materiale precedente. 3 Il raccolto dell’ottava precedente era il Creatore dell’Amore manifestato nella mente, nel corpo, e nello spirito. Questa forma del Creatore che sperimenta Sé Stesso può, forse, essere vista come la prima suddivisione.

Ero interessato specificatamente a come questa primissima suddivisione si sia manifestata in questa ottava. Ero interessato a sapere se aveva compiuto la transizione attraverso la prima, seconda, terza, quarta, quinta, ecc. densità?

Vorrei prendere i primi complessi mente/corpo/spirito e tracciare la loro esperienza dal primissimo inizio fino al presente così che io possa comprendere meglio la condizione in cui ci troviamo noi ora, comparandola con questa crescita originale. Potresti per favore dirmi precisamente come questo si sia verificato riguardo alla formazione, possibilmente, dei pianeti ed alla crescita attraverso le densità, se è questo il modo in cui è avvenuto, per favore?

Io sono Ra. Le tue domande sembrano più confuse delle tue distorsioni mentali di base in quest’area. Parliamone in generale, e forse potrai trovare un metodo meno confuso e più semplice per ricavare informazioni in quest’area.

Una grandissima parte della creazione era manifesta senza l’uso dei concetti compresi nella coscienza, per come la conosci tu. La creazione stessa è una forma di coscienza che è unificata– essendo il Logos l’unico grande cuore della creazione.

Il processo di evoluzione attraverso questo periodo, che si potrebbe vedere come atemporale, è assai valido da prendere in considerazione, perché è sullo sfondo di questa essenziale unità del tessuto della creazione che scopriamo lo sviluppo ultimo dei Logos che scelgono di utilizzare quella porzione di coscienza del Creatore raccolta per progredire nel processo di conoscenza di sé.

Quando fu scoperta l’efficacia dell’uso delle varie densità, che sono costanti in ogni ottava, al fine di creare le condizioni nelle quali i sub-Logos auto-coscienti potessero esistere, questa è stata esportata in tutto il crescente campo fiorito, come suggerisce la tua similitudine, dell’Una Infinita Creazione.

I primi esseri di mente, corpo, e spirito non erano dei complessi. L’esperienza dei mente/corpo/spiriti all’inizio di questa ottava di esperienza era singolare. Non c’era alcuna perdita di memoria in terza densità. Non c’era alcun velo. Le lezioni di terza densità sono predestinate dalla vera natura delle velocità vibratorie sperimentate durante questa particolare densità, e dalla natura del salto quantico nelle esperienze vibratorie di quarta densità.

È corretto, quindi, supporre che le prime esperienze dei mente/corpo/spiriti, mentre questa galassia progrediva nella sua crescita, erano quelle che avanzavano attraverso le densità; ovvero il processo che abbiamo detto che è emerso dalla seconda densità. Per esempio, prendiamo un pianeta in particolare, uno dei primissimi pianeti formatosi vicino al centro della galassia. Supporrò che il pianeta si sia solidificato in prima densità, che la vita sia apparsa in seconda densità, e che tutti i complessi mente/corpo/spirito di terza densità siano progrediti dalla seconda densità di quel pianeta, e che si siano evoluti in terza densità. È corretto questo?

Io sono Ra. Questo è ipoteticamente corretto.

Di fatto questo è accaduto su alcuni dei pianeti o su una grande percentuale dei pianeti vicini al centro di questa galassia in questo modo?

Io sono Ra. La nostra conoscenza è limitata. Sappiamo dell’inizio ma non possiamo asseverare sulle precise esperienze di quelle cose che avvengono prima di noi. 4 Tu conosci la natura dell’insegnamento storico. Al nostro livello di insegnamento/apprendimento ci possiamo aspettare poca distorsione. Tuttavia, non possiamo dire, con certezza, che non vi sia alcuna distorsione quando parliamo di avvenimenti specifici dei quali noi non abbiamo fatto coscientemente parte. È nostra comprensione che la tua supposizione sia corretta. Così almeno ipotizziamo noi.

Nello specifico, sto cercando di afferrare innanzitutto una comprensione del processo di esperienza di terza densità prima del velo così che io possa avere una miglior comprensione del processo attuale. Ora, per come la capisco io, i complessi mente/corpo/spirito 5 sono passati attraverso il processo di quella che noi chiamiamo incarnazione fisica in questa densità, ma non c’era alcuna perdita di memoria. Quel era il beneficio o il proposito dell’incarnazione fisica quando non c’era alcun oblio?

Io sono Ra. Il proposito dell’incarnazione in terza densità è di imparare le Vie dell’Amore.

Suppongo di non averla detta esattamente bene. Quello che intendo è, dal momento che non c’era alcun oblio, dato che i mente/corpo/spiriti avevano la coscienza, in quella che noi chiamiamo incarnazione fisica, essi sapevano la stessa cosa che avrebbero saputo mentre non erano nell’incarnazione fisica. Qual era il meccanismo di insegnamento che ha insegnato questo, le Vie dell’Amore, nella terza densità fisica prima del processo dell’oblio?

Io sono Ra. Chiediamo il tuo permesso di rispondere a questa domanda per vie traverse dato che percepiamo un’area in cui potremmo essere d’aiuto.

Certamente.

Io sono Ra. Sembra che le tue domande seguano la possibilità/probabilità che i meccanismi di esperienza in terza densità siano diversi se è un mente/corpo/spirito a tentarli anziché un complesso mente/corpo/spirito. La natura della terza densità è costante. Le sue vie devono essere imparate in egual modo ora e sempre.

Dunque, non importa quale forma abbia l’entità che affronta queste lezioni, le lezioni ed i meccanismi sono gli stessi. Il Creatore imparerà da Sé Stesso. Ogni entità possiede porzioni non manifeste di apprendimento e, importantissimo, di apprendimento di ciò che è coinvolto con altri-sé.

Quindi prima del processo dell’oblio, non c’era alcun concetto se non quello della polarizzazione del servizio-agli-altri. Che tipo di società ed esperienze in terza densità si sono create e si sono evolute in questa condizione?

Io sono Ra. È nostra percezione che tali condizioni abbiano creato la situazione di un nexus esperienziale pallidissimo in cui le lezioni venivano acquisite con la velocità relativa di una tartaruga rispetto al ghepardo.

Tali società si sono evolute con tecnologie di natura complessa, o erano piuttosto semplici? Puoi darmi un’idea generale dell’evoluzione che sarebbe funzione di quella che noi definiremmo attività intellettuale?

Io sono Ra. C’è un’infinita diversità nelle società sotto ogni circostanza. Ci sono state molte società altamente avanzate tecnologicamente che sono cresciute grazie alla facilità nel produrre qualsiasi risultato desiderato quando ci si trova in quello che potrebbe essere visto come un costante stato di potenziale ispirazione.

Ciò di cui anche le strutture sociali più altamente sofisticate, nei tuoi termini, mancavano, data la natura non complessa delle loro entità, era quella che tu potresti chiamare volontà o, per usare un termine più plebeo, gusto, o èlan vital.

Società altamente tecnologiche hanno sviluppato viaggi attraverso quello che noi chiamiamo spazio verso altri pianeti o altri sistemi planetari? Alcuni di loro lo hanno fatto?

Io sono Ra. Questo è corretto.

Quindi anche se, dal nostro punto di vista, c’era una grande esperienza evolutiva, ad un certo punto il Logos in evoluzione ha giudicato che fosse appropriato un esperimento per creare una esperienza maggiore. È corretto questo?

Io sono Ra. Questo è corretto e può trarre beneficio da un commento. Il Logos è consapevole della natura del requisito di terza densità per quella che tu hai definito la graduazione. Tutti gli esperimenti precedenti, se vuoi usare questo termine, sebbene risultanti in molte esperienze, mancavano di quello che veniva considerato l’ingrediente cruciale: cioè la polarizzazione.

C’era una tendenza così scarsa verso l’esperienza di polarizzazione delle entità, che le entità ripetevano, abitualmente, i cicli di terza densità più e più volte. Si desiderava rendere disponibile il potenziale per la polarizzazione.

Quindi dato che la sola possibilità in quel momento in particolare, per come la vedo io, era la polarizzazione del servizio agli altri, devo supporre da quello che hai detto che anche se tutti erano consapevoli di questa necessità del servizio-agli-altri erano incapaci di raggiungerla. Qual era la configurazione della mente dei complessi mente/corpo/spiriti a quel tempo? 6 Erano consapevoli della necessità di polarizzazione o ne erano inconsapevoli? E se sì, perché avevano una tale difficoltà a servire gli altri fino al punto necessario per la graduazione dato che questa era l’unica polarità possibile?

Io sono Ra. Considera, se lo vuoi, la tendenza di coloro che sono divinamente felici, come chiami tu questa distorsione, ad avere uno scarso stimolo ad alterare, o migliorare, la loro condizione. Tale è il risultato del mente/corpo/spirito che non è complesso.

C’è la possibilità dell’amore di altri-sé e del servizio ad altri-sé, ma c’è la predominante consapevolezza del Creatore nel sé. La connessione col Creatore è quella del cordone ombelicale. La sicurezza è totale. Pertanto, nessun amore è terribilmente importante; nessun dolore terribilmente spaventoso; nessuno sforzo, pertanto, viene compiuto per servire per amore o per trarre beneficio dalla paura.

Sembra che si possa fare un’analogia nella nostra attuale illusione con quelli che sono nati in estrema salute e sicurezza. È corretto questo?

Io sono Ra. Entro gli stretti limiti della similitudine, sei perspicace.

Attualmente abbiamo un’attività fra le incarnazioni fisiche chiamata guarigione e revisione dell’incarnazione. Accadeva qualcosa di questa natura prima del velo fra le incarnazioni fisiche?

Io sono Ra. La struttura incipiente di questo processo era sempre presente, ma dove non c’è stato danno non c’è bisogno di guarigione. 7

Si può vedere come anche questa sia stata una preoccupazione per i Logos che erano consapevoli che, senza il bisogno di capire, la comprensione sarebbe stata lasciata per sempre incompiuta. Chiediamo il tuo perdono per l’uso di questo termine improprio, ma il vostro linguaggio ha scarsità di complessi di vibrazione sonora per questo concetto generale.

Non afferro troppo bene la condizione dell’incarnazione ed il tempo fra le incarnazioni prima del velo in quanto non capisco quale fosse la differenza oltre alla manifestazione del corpo di terza densità, del raggio giallo. C’era qualche differenza mentale verso quella che noi chiamiamo morte? C’era qualche– Non vedo la necessità per quella che noi chiamiamo revisione dell’incarnazione se la coscienza era ininterrotta. Puoi chiarire questo punto per me?

Io sono Ra. Nessuna porzione del Creatore controlla la rotta, per usare i vostri termini esperienziali. Ogni incarnazione è intesa come una rotta nel Creatore che conosce Sé Stesso.

Una revisione o, diciamo, per continuare la metafora, ogni verifica è una porzione integrale del processo del Creatore che conosce Sé Stesso. Ogni incarnazione terminerà con tale verifica. È così che la porzione del Creatore può assimilare le esperienze nella terza densità fisica del raggio giallo, può valutare le predisposizioni ottenute, e può poi scegliere, per mezzo di aiuti forniti automaticamente, oppure dal sé, le condizioni dell’incarnazione successiva.

Prima del velo, durante la revisione dell’incarnazione, le entità di quel tempo erano consapevoli che quello che stavano cercando di fare era di polarizzarsi a sufficienza per la graduazione?

Io sono Ra. Questo è corretto.

Quindi presumo che questa consapevolezza fosse un po’ ridotta mentre entravano nello stato incarnativo del raggio giallo di terza densità, anche se non c’era alcun velo. È corretto questo?

Io sono Ra. Questo è distintamente sbagliato.

Ok. È questo l’importante punto cruciale. Perché, quindi, era così– Hai risposto a questo, ma a me sembra che se la polarizzazione fosse una cosa ovvia, si farebbe un maggior sforzo per polarizzarsi. Fammi vedere se riesco ad esprimerlo. Prima del velo c’era una consapevolezza del bisogno di polarizzazione verso il servizio agli altri in terza densità da parte di tutte le entità, che fossero incarnate nei corpi del raggio giallo di terza densità o nel mezzo delle incarnazioni.

Qual era la– Suppongo, quindi, che la condizione di cui abbiamo parlato prima, quella della salute, si potrebbe dire, era presente in tutto l’intero spettro dell’esperienza, sia essa fra le incarnazioni o durante le incarnazioni, e le entità semplicemente non potevano [risatine] risvegliare il desiderio o manifestare il desiderio di creare questa polarizzazione necessaria per la graduazione. È corretto questo?

Io sono Ra. Inizi ad afferrare la situazione. Continuiamo la metafora dalla scuola ma consideriamo lo scolaro come un’entità nei vostri anni più giovani del processo scolastico. L’entità viene nutrita, vestita, e protetta indipendentemente dal fatto che il lavoro scolastico venga compiuto o meno. Pertanto, l’entità non fa i compiti a casa ma piuttosto indugia in giochi, merende e vacanze. È solo quando c’è una ragione per voler eccellere che la maggior parte delle entità cercherà di eccellere.

Hai detto in una sessione molto precedente 8 che è necessario polarizzarsi per più del 50% nel servizio al sé per essere raccoglibili in quarta densità positiva. 9 Questa condizione era la stessa al tempo prima del velo? La stessa percentuale di polarizzazione?

Io sono Ra. Questa sarà l’ultima domanda completa di questa seduta.

La domanda non può essere risposta facilmente, perché il concetto del servizio al sé non aveva peso prima di quello che stiamo chiamando il processo del velo. La necessità di graduazione alla quarta densità è un’abilità di utilizzare, accogliere, e godere di una certa intensità della luce bianca dell’Uno Infinito Creatore. Nei vostri termini, nel vostro nexus spazio/temporale, questa abilità può essere misurata dalla percentuale di servizio da te precedentemente enunciata.

Prima del processo del velo la misurazione era quella di un’entità che sale un gruppo delle vostre scale, ognuna delle quali era imbevuta di una certa qualità di luce. La scala su cui un’entità si ferma sarebbe o luce di terza densità o la luce di quarta densità. Fra le due scale c’è una soglia. Varcare tale soglia è difficile. C’è resistenza al bordo, diciamo, di ogni densità.

La facoltà della fede o della volontà necessiterà di essere compresa, nutrita, e sviluppata al fine di avere un’entità che cerca oltre il confine della terza densità. Quelle entità che non fanno i loro compiti, anche se assai amabili, non passeranno. Era questa la situazione che affrontavano i Logos prima del processo del velo introdotto nel continuum esperienziale di terza densità.

Possiamo chiedere se c’è qualche breve domanda in questa seduta?

C’è qualcosa che possiamo fare per migliorare il contatto o per mettere lo strumento più comodo?

Io sono Ra. Tutti i parametri vengono rispettati. Rimanete uniti in amore e ringraziamento. Vi ringraziamo per la vostra coscienziosità riguardo all’oggettistica.

Io sono Ra. Vi lascio nell’amore e nella luce dell’Uno Infinito Glorioso Creatore. Andate avanti, quindi, a rallegrarvi gioiosamente nella forza e nella pace dell’Uno Creatore. Adonai.


  1. Jim scrive: “Don ha posto questa domanda per me, ed io non ricordo perché lui abbia introdotto la domanda a Ra dicendo che non sarebbe stata pubblicata. Poiché Ra ha risposto alla domanda con tale comprensione, noi non abbiamo pubblicato questa domanda nella pubblicazione originale. Ma Carla ed io abbiamo cambiato idea quando è venuto il momento di pubblicare il Libro V molti anni dopo. Mi è chiaro che l’informazione in questa domanda e risposta potrebbe essere molto utile per il cercatore di verità. So che sia Don sia Carla avrebbero voluto che il prodotto dei loro sforzi venisse offerto come servizio agli altri fintanto che non ci fosse alcuna possibile infrazione del libero arbitrio o qualsiasi altro problema collaterale.” 

  2. In questo contesto, plenum può essere definito come “uno spazio che è riempito [opposto di vuoto].” 

  3. Originariamente discusso in #78.10

  4. In questo contesto, asseverare può essere definito come “affermare o dichiarare positivamente o seriamente.” 

  5. L’Intervistatore indica “complessi mente/corpo/spirito” ma si sta riferendo a “mente/corpo/spiriti.” 

  6. L’intervistatore indica “complessi mente/corpo/spirito” ma si sta riferendo a “mente/corpo/spiriti.” 

  7. In questo contesto, incipiente può essere definito come “appena iniziato e quindi non pienamente formato, o rudimentale.” 

  8. Affermato in #17.31

  9. Questa affermazione è costruita erroneamente. In realtà, un’entità dovrebbe polarizzarsi per più del 50% nel servizio agli altri (o per meno del 50% nel servizio al sé) per essere raccoglibile in quarta densità positiva. Pare che Ra abbia afferrato l’intenzione della domanda di Don senza correggere l’errore.